Sistema Ambientale

Lo studio della Variante Generale al P.R.G. è iniziato, da un lato con una puntuale lettura delle situazioni morfologiche ed agronomiche del territorio, dall’altro con un'analisi dell’edificazione.

Descrizione

Si è posto quindi come obiettivo generale dello studio il superamento del concetto di contrapposizione fra ambiente agrario ed ambiente abitato, nella ricerca di una loro reciproca profonda correlazione seguendo il consolidamento della situazione già effettivamente in atto. Il Comune di Sorgà estende il suo territorio sul margine sud-occidentale della media pianura veronese che si estende sotto la fascia delle risorgive in destra Adige e fino ai confini della Provincia veronese. Le valenze ambientali significative sono rappresentate dalle depressioni vallive sui tracciati del Tione e del Tartaro ed in genere di tutti i corsi d’acqua che caratterizzano abbondantemente la zona anche con la loro vegetazione ripale e con tracce di antiche divagazioni anche in corrispondenza del condotto Mesiongola presso Bonferraro. Si riscontrano anche tracce e testimonianze degli insediamenti preistorici dell’età del bronzo, degli insediamenti Romani e Medioevali e dell’antico Castello, che assieme a quelli di Trevenzuolo ed Erbè costituiva una linea difensiva a guardia del fiume Tione.

Notevoli e numerose Corti Rurali di pregio architettonico ambientale sono presenti nel tessuto insediativo e nel territorio aperto e segnano con la loro presenza l’evoluzione delle frazioni. In genere, la parte di territorio non urbanizzata, anche se denuncia un intervento continuo dell’uomo a sostanziale modifica dell’ambiente originario, tale intervento non ha inciso sulla naturalità del paesaggio ma solo sulla struttura agraria. Tali interventi hanno riguardato principalmente la sistemazione delle terre in funzione della cultura agraria prevalente «il riso», e di interventi di bonifica atti a garantire la sicurezza idraulica ed una diffusa possibilità irrigua. La valenza ambientale più significativa è il tracciato del fiume Tione che si snoda praticamente lungo tutto il territorio comunale e che ha determinato in massima parte lo sviluppo agricolo con lo sfruttamento delle sue acque ed ha anche legato al suo corso la nascita dei centri urbani. Tali premesse hanno determinato e connotato la conformazione ed il tessuto urbano dei centri maggiori e minori.

Il Piano regolatore Generale pertanto esalta, come emergenza caratterizzante il territorio, la presenza significativa del fiume, quale modellatore di tutto l’ambiente circostante con le sue golene, i suoi specchi d’acqua, i suoi argini e l’attualità dello specifico problema idraulico e detta indicazioni e norme per la conservazione del significato degli ambiti caratteristici in sintonia con gli indirizzi del P.T.P.. Il Piano Regolatore Generale, inoltre, vuole garantire l’integrazione vitale fra il sistema agricolo, fatto urbano ed uso delle acque, nel complesso delle prevedibili e programmate trasformazioni del territorio, per favorire un continuo adeguamento e sviluppo equilibrato di vita, nell’ambiente caratteristico. La particolare situazione climatica, le caratteristiche fisiche dei terreni, la diffusa rete idraulica di bonifica e di irrigazione, unitamente ad una generale ed aggiornata capacità imprenditoriale rendono ancor oggi l’agricoltura ed in special modo la risicoltura una voce considerevole dell’economia. Ma il massiccio intervento svolto dall’uomo sul territorio, nel tempo, e la scarsa entità delle risorse naturali originarie tuttora esistenti, hanno fatto classificare, dal P.T.P., il Comune di Sorgà al 4° livello di naturalità. La Variante Generale, pertanto, perseguendo uno dei suoi obiettivi principali, quello della conservazione e del miglioramento dei contenuti di naturalità del territorio di competenza, ha inteso: a) di controllare il carico insediativo e relazionale nell’ambito delle aree a maggior vocazione agricola; b) di definire un perimetro chiaro fra le zone urbanizzate e zone agricole nella continuità del territorio; c) di riqualificare i centri urbani anche con dotazioni di aree verdi; d) di indicare «cuscinetti verdi» anche in corrispondenza di particolari testimonianze culturali con funzioni non solo di servizio, ma di schermo visivo e di inquadramento scenografico; e) di proteggere il paesaggio fluviale.

Per l’asta del Tione viene infatti prevista in area agricola una inedificabilità assoluta per ml. 50 dall’unghia esterna dell’argine principale e una tutela ambientale per ml. 150; per gli altri corsi d’acqua, viene indicato in cartografia un rispetto idraulico per ml. 10 dai cigli, e il rispetto delle essenze arboree autoctone, compatibilmente con la funzionalità idraulica; f) di salvaguardare e valorizzare le emergenze geomorfologiche esaltate da particolari significati del verde in presenza di testimonianze di carattere storico architettoniche e urbanistiche. Lo studio della Variante, iniziato anche con una rilevazione puntuale delle permanenze della struttura storico-insediativa di tutto il territorio comunale, portò ad una approfondita analisi, a sensi della legislazione vigente, al fine di identificare con opportuna metodologia il patrimonio ambientale, storico e architettonico del territorio comunale, per prevederne la salvaguardia e la rivitalizzazione e per rendere possibile il recupero delle porzioni areali degradate. Tale analisi è stata quindi comparata con le perimetrazioni dei centri storici dello Strumento Urbanistico vigente e con quelle dell’Elenco dei Centri Storici espresso dal Consiglio Regionale. Dallo studio condotto sono emerse alcune variazioni di perimetro, in diminuzione e in aggiunta alle aree già classificate come centri storici. Per quanto riguarda le diminuzioni, peraltro limitate, esse sono conseguenti, come documentato a parte in appositi elaborati della Variante, alla riconosciuta e sostanziale trasformazione dell’edificato e dei territori originari, avvenuta nel tempo, che ha tolto ogni valore per una classifica in zona di centro storico delle aree in questione. Per altro verso, le aree di pertinenza di fatti isolati o di gruppi di edifici caratteristici, di pregio architettonico e ambientale, sono state classificate in zone di centro storico. Gli elaborati di Variante, per le aree non più classificate nell’ambito dei Centri Storici, mettono in evidenza, con una comparazione immediata e puntuale, le perimetrazioni indicate dall’Atlante Regionale e quelle indicate dalla Variante stessa, con riferimento alla documentazione delle schede “B” di rilevamento, raggruppate a parte.

La Variante, così individuate e definite le zone territoriali omogenee classificate come zone «A» che fanno parte del centro storico, ha provveduto a determinare i gradi di protezione relativi ad ogni edificio appartenente a dette zone, prescrivendo le norme da osservare nei singoli interventi ed individuando aree definite di degrado dove l’edificazione e l’insediamento urbanistico deve procedere attraverso uno strumento attuativo, anche per unità di minimo intervento. Con la determinazione di tali aree di recupero, la Variante ha indicato, per la loro attuazione, la quantificazione e l’individuazione di superfici di servizio, a parcheggio e a verde pubblico, la cui entità e dislocazione è stata ponderata anche in funzione di una rivalutazione della qualità ambientale di tutto il complesso del centro storico. La Variante Generale, ancora, salvaguarda e valorizza, dopo uno studio condotto nei termini e con la metodologia di quello elaborato per i centri urbani di antica origine, i complessi, le ville, gli edifici isolati che si presentano nel territorio come testimonianze storico-culturali ancor oggi inserite nel paesaggio agricolo o nelle immediate vicinanze dei centri urbani, espressione sempre della cultura locale vissuta nel tempo. Con puntuali schede di analisi e di progetto relative ad antiche ville, a pregevoli corti rurali e ad antichi edifici di rilevanza storico-architettonica, la Variante Generale, ha inteso valorizzare il patrimonio storico culturale edificato. L’impostazione architettonica, la testimonianza pregevole di una raffinata tecnologia costruttiva, il sopra accennato significato territoriale della struttura non potevano non venir riproposti per una rivitalizzazione che, al di là della mera conservazione del documento, andasse ad attualizzare la struttura come nuova espressione e immagine della vira del territorio anche con nuove destinazioni funzionali, valorizzandone il rapporto con l’ambiente circostante. L’aver considerato nel presente studio la necessità, per l’intero territorio di Sorgà, di progettare una sua riorganizzazione urbana fuori dalle maglie dell’asta infrastrutturale che determina i caratteri salienti della sua identità, ha condotto a riconoscere l’importanza della preposizione di alcuni collegamenti strategici, fra zone di più recente edificazione e centri storici, fra frazioni e capoluogo, fra residenze e servizi (in particolare zone verdi e sportive), distinti il più possibile dal traffico di attraversamento.

Così trovano giustificazione e significato i tracciati di percorsi ciclabili che il Piano Urbanistico Generale individua per una più diretta e immediata comunicabilità fra i vari centri o lungo percorsi caratteristici per valenze ambientali quale quello inserito nella situazione ripale del fiume Tione, che va a recuperare precedenti camminamenti. Gli aggregati abitativi di Pontepossero e Sorgà hanno trovato e trovano la loro giustificazione in un successivo allargamento di nuclei residenziali legati originariamente alla vita agricola con la presenza degli edifici principali delle nobili famiglie ed alla viabilità della zona. Il nucleo urbano di Bonferraro, anch’esso sorto con le medesime caratteristiche, ha saputo però in forza di un maggior legame alle infrastrutture di collegamento darsi uno sviluppo autonomo legato maggiormente a fatti produttivi. Infine obiettivo qualificante del Piano Regolatore Generale è di dare una risposta differenziata per ogni centro urbano per non travisare assolutamente l’impostazione originale di ognuno.

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Pagina aggiornata il 14/03/2024